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LO PSICOPOMPO

Scena Verticale

LO PSICOPOMPO

Scena Verticale

27 Agosto 2020 | 21.00
Teatro al Castello "Tito Gobbi",
Bassano del Grappa
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Prezzo: 5€



Luogo alternativo
in caso di maltempo
Sala Jacopo Da Ponte

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Un uomo e una donna, chiusi in casa, si confrontano sul desiderio di morte. Lui è un infermiere che aiuta malati terminali nel suicidio assistito, lei è una professoressa in pensione.

scritto e diretto da
Dario De Luca

con
Milvia Marigliano e Dario De Luca

assistenza alla regia
Gianluca Vetromilo

disegno luci
Dario De Luca

suono
Hubert Westkemper

programmazione
Max-MSP Mattia Trabucchi

fonico
Matteo Fausto Costabile

costumi e oggetti di scena
Rita Zangari

organizzazione generale
Settimio Pisano

produzione
Scena Verticale

con il sostegno di Cosenza Cultura e di BoCs Art Residenze D’artista
Testo vincitore del Premio Sipario Centro Attori 2018
Premio UBU 2019 : “Miglior progetto sonoro” a Hubert Westkemper; Nomination a Milvia Marigliano come “Migliore attrice”

Un uomo e una donna, chiusi in casa, si confrontano sulla morte, sul desiderio di morte. Sia in maniera teorica che come fatto concreto. I due non sono estranei ma una coppia, un certo tipo di coppia, unita da un rapporto importante, intimo. Lui è un infermiere che, in maniera clandestina, aiuta malati terminali nel suicidio assistito e lei è una professoressa in pensione. Il dialogo si dipana in una dialettica serrata ma placida, come una nevicata, anche intorno a riflessioni sulla musica classica, presenza costante nelle loro vite. I due, con i loro rapporti interpersonali complicati, già minati da una sciagura del passato che fa da sfondo alle loro vite, si troveranno ad essere testimoni del mistero della morte e a contemplare l’abisso. La trama della pièce si intreccia a brani di musica classica che, oltre a scandire il tempo della rappresentazione, aprono squarci di riflessione sul potere della musica sulla vita dell’uomo. Il lavoro sonoro di Hubert Westkemper porta così lo spettatore, tramite l’ascolto in cuffia, ad immergersi nei suoni e nelle incrinature più sottili della voce degli attori. La storia dei protagonisti, che si interrogano sul desiderio di morte, viene così “rubata” da coloro che ascoltano e guardano: gli spettatori avvertono tutte le più impercettibili sfumature emotive, diventando testimoni di qualcosa che avviene in forma privata.