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SWANS

Virna Toppi/ Chiara Bersani/ Collettivo MINE/ Silvia Gribaudi/ Philippe Kratz/ Camilla Monga

SWANS

Virna Toppi/ Chiara Bersani/ Collettivo MINE/ Silvia Gribaudi/ Philippe Kratz/ Camilla Monga

23 Agosto 2021 | 21.20
Sala Jacopo da Ponte,
Bassano del Grappa
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Prezzo: Intero 20€ / Ridotto 16€

Accessibilità



Luogo alternativo
in caso di maltempo
Sala Jacopo da Ponte

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ATTENZIONE: A CAUSA DEL METEO INSTABILE, LO SPETTACOLO ANDRA' IN SCENA ALLA SALA DA PONTE. 
INVARIATO L'ORARIO: 23 AGOSTO ORE 21.

Prima Nazionale
coproduzione Operaestate Festival Veneto

Swaën
coreografia e danza di Camilla Monga
musica Filippo Vignato, Emanuele Maniscalco
liberamente ispirata da Il Cigno di Camille Saint-Saëns
creative producer Marco Burchini
produzione VAN
coproduzione Operaestate Festival e CSC di Bassano, Festival Bolzano Danza

Living like I know I’m gonna die
coreografia, invenzione e danza
Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto
suono F. De Isabella
styling Ettore Lombardi
foto e video Tonia Laterza
produzione Fabbrica Europa, Operaestate
Festival/CSC di Bassano

L’Animale
coreografia e danza Chiara Bersani
scena e luce Valeria Foti
con la collaborazione di Richard Gargiulo e Sergio Seghettini
drammaturgia vocale Francesca Della Monica
accompagnamento alla drammaturgia e promozione Giulia Traversi
accompagnamento alla creazione Marco D'Agostin / Elena Giannotti
supporto al processo creativo Federica Della Pozza
produzione corpoceleste c.c.0.0 #
co-produzione Operaestate Festival/CSC, Fabbrica Europa, Bolzano Danza |TanzBozen, Gender Bender Festival

Open Drift
coreografia Philippe Kratz
con Antonio Tafuni e Nagga Giona Baldina
musica Borderline Order

Peso Piuma
coreografia e danza Silvia Gribaudi
in collaborazione con Zebra Cultural Zoo

La morte del cigno
coreografia Michel Fokine per Anna Pavlova
con Virna Toppi
musica Camille Saint-Saëns

Cosa resta oggi di un'opera coreografica considerata una pietra miliare della storia della danza occidentale dell’inizio del XX secolo? In che forme e in quali corpi è sopravvissuta
nel tempo? Chi ne raccoglie l'eredità?
Il progetto Swans never die invita il pubblico e gli artisti a pensare a La morte del cigno, come un’opportunità per conoscere le molte forme della sua esistenza nel tempo, da
quando fu coreografato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905. Seguendo le tappe di questo viaggio tra storia e memoria della danza, lo spettatore avrà modo di scoprire in
che corpi sopravvive un’opera coreografica del passato, chi ne raccoglie l'eredità e perché, che valori può trasmettere oggi e in futuro.
In scena a Bassano, nella serata intitolata Swans e costruita in dialogo con gli artisti coinvolti, la versione classica interpretata da Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala, e le creazioni originali di Chiara Bersani, Collettivo MINE, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga.
Swaën In Swaën, Camilla Monga invita due musicisti a reinterpretare la stessa partitura, realizzando una composizione in parte scritta e in parte improvvisata: lo stesso principio che guida la struttura coreografica, e che rievoca la libertà interpretativa di Anna Pavlova.
Living like I know I’m gonna die
Collettivo MINE, invece, crea una danza per cinque corpi: due coppie e un singolo, per un corpus unico di braccia al-lacciate in un reticolo di incontri fulminei che attraversano lo spazio con un andamento progressivo ed ineludibile: come una vera lotta contro la morte, incarnando nel cigno un simbolo della transitorietà dell’esistenza.
L'Animale
In L'Animale, Chiara Bersani indaga l’anima come luogo di movimento e trasformazione, e per avvicinarsi al cigno decide di passare attraverso una domanda: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto?
Open Drift
Philippe Kratz crea invece un pezzo per due interpreti, Open Drift, in cui tenta di catturare ogni transizione e trasformazione, ogni singolo momento di passaggio.
Peso Piuma
Insieme al pubblico, Silvia Gribaudi in Peso Piuma ricerca l’intimità del corpo, l'abbandono ad esso, il ricostruire di nuovi movimenti, con fatica e felicità, ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato tipici della Pavlova.
La morte del cigno
Chiude la serata La morte del cigno, la coreografia di Fokine, interpretata da Virna Toppi, che ha focalizzato la propria ricerca sulla ricca storia di interpreti del pezzo e sul suo personale approccio alla figura del cigno in danza.