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WONDER LOUDER

Siro Guglielmi/ Francesco Saverio Cavaliere/ Rosa Brunello

WONDER LOUDER

Siro Guglielmi/ Francesco Saverio Cavaliere/ Rosa Brunello

29 Agosto 2021 | 18.00
Parco Rizzi a Castelnovo,
Isola Vicentina
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Prezzo: € 10 (prenotazione consigliata)



Luogo alternativo
in caso di maltempo
Tensostruttura Parco Rizzi

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invenzione ed interpretazione Rosa Brunello, Siro Guglielmi

coreografia Siro Guglielmi
musica Rosa Brunello

produzione ZEBRA, CSC centro per la scena contemporanea di Bassano del Grappa, Novara Jazz festival
con il sostegno di CSC di Bassano del Grappa, Fattoria Vittadini

Ghost Story (primo studio)
coreografia e interpretazione
Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi
produzione ZEBRA
con il supporto di CSC centro per la scena
contemporanea di Bassano del Grappa

Una serata speciale nella cornice del Parco Rizzi di Isola Vicentina, che accoglie due creazioni dedicate al dialogo tra la danza e la musica e alla relazione tra due corpi in scena impegnati in una struttura coreografica basata sul dialogo costante. Protagonisti, il danzatore Siro Guglielmi, la musicista Rosa Brunello e il danzatore Francesco Saverio Cavaliere, che collaborano alla costruzione dei due pezzi e ne sono anche interpreti. Wonder Louder del danzatore Siro Guglielmi e della musicista Rosa Brunello, è un racconto danzato e musicato sull’interdipendenza gestuale di tre corpi: quello di un uomo, di una donna e di un contrabbasso. Nel tentativo utopico di un’accordatura, vengono indagate varie possibilità creative tramite la danza e la musica, il suono e il movimento, per cercare di comprendere se questa ricerca di un’accordo armonico possa ancora risultare attuale ed entrare in dialogo con un pubblico. Sullo sfondo un interrogativo: la questione di come corpi terzi, non umani, influenzino il corpo in scena, con l’intenzione di aprire nuovi immaginari sull’estetica dei corpi. In Ghost Story invece, Siro Guglielmi mette in scena la relazione tra due corpi in una co-costruzione coreografica che avviene all’interno di alcune regole prestabilite, che vanno a costituire l’estetica della creazione stessa. Un dialogo condiviso ricco di elementi diversi, dove la danza, espressione di processi interni, agisce sul confine tra controllo e perdita del controllo, tra presagito e imprevisto. Un meccanismo che lascia emergere la memoria dei corpi e delle immagini, e mantiene aperta la possibilità di adattarsi ad altri spazi.