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MARIO BRUNELLO / GUIDO BARBIERI

Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini

MARIO BRUNELLO / GUIDO BARBIERI

Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini

02 Agosto 2022 | 21.00
Teatro al Castello "Tito Gobbi",
Bassano del Grappa
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Prezzo: € 15.00 (prenotazione consigliata)

Accessibilità



Luogo alternativo
in caso di maltempo
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro Remondini.

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Non poteva mancare il ricordo di un altro grande del nostro novecento, anch’esso nato cento anni fa: Pier Paolo Pasolini, omaggiato da Mario Brunello e Guido Barbieri in Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini.

Mario Brunello violincello
Guido Barbieri voce narrante
musiche di
Johann Sebastian Bach
Sonata n.1 in sol minore per violino BWV 1001
Partita n.2 in re minore per violino BWV 1004

Non poteva mancare il ricordo di un altro grande del nostro novecento, di cui si celebra il centenario della nascita: Pier Paolo Pasolini, omaggiato da Mario Brunello e Guido Barbieri in Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini. Tutto nasce dal fatto che, proprio su Bach, un Pasolini ancora adolescente scrisse un saggio di forza e profondità sbalorditive. L’opera, una vera rarità nella letteratura pasoliniana, sarà presentata da Guido Barbieri – studioso, musicologo, storica voce di Radio3 – mentre le musiche di Bach: Sonate e Partite per violino solo. verranno eseguite da Mario Brunello sul violoncello piccolo o “violincello”, rarissimo strumento in uso all’epoca del grande compositore, accordato come un violino.
Per capire meglio l’originale pensiero dell’autore, scritto con passione e competenza quasi da critico musicale, si cita qui un breve passo del saggio: «Il punto d’inizio d’ogni composizione bachiana è già altissimo. E tutto il resto non dovrà che mantenersi alla medesima altezza. […] Questa è arte, anzi, sarei tentato a dire, natura». A iniziare Pasolini a Bach fu la violinista slovena Pina Kalc, conosciuta a Casarsa nel’43 dove era arrivata da Trieste, e che lo scrittore ricordò nei Quaderni rossi: «Bach rappresentò per me in quei mesi la più forte e completa distrazione: rivedo ogni rigo, ogni nota di quella musica; risento la leggera emicrania che mi prendeva subito dopo le prime note, per lo sforzo che mi costava quell’ostinata attenzione del cuore e della mente». E nelle Pagine corsare, scrivendo idealmente alla Kalc: «Mi sento ancora fortemente commuovere dalla sua immagine che suona Bach; lei ha costruito un edificio saldissimo nella mia vita».

in collaborazione con antiruggine