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GABRIELE VACIS / PEM (Potenziali Evocati Multimediali)

Risveglio di Primavera

GABRIELE VACIS / PEM (Potenziali Evocati Multimediali)

Risveglio di Primavera

26 Settembre 2023 | 21.00
Teatro Remondini,
Bassano del Grappa
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Prezzo: Unico € 12

Accessibilità


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Nel “Risveglio di primavera” portano in scena un testo tratto del libro di Frank Wedekind, in cui l’adolescenza è il tema centrale.

da Frank Wedekind
traduzione e adattamento
Gabriele Vacis, Davide Pascarella,
Enrica Rebaudo, Gabriele Mattè,
Erica Nava
in scena: Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Lucia Raffaella Mariani, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti,
Letizia Russo, Lorenzo Tombesi,
Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
Produzione PEM Impresa Sociale
In collaborazione con Rete Pictor
con il sostegno di   camera di commercio vi 

Nel Risveglio di primavera i giovani attori di PEM, guidati da Gabriele Vacis, portano in scena l’omonimo testo di Frank Wedekind che racconta con un’intensità ancora oggi intatta la censura e l’oppressione che il mondo degli adulti proietta sugli adolescenti e dove si guarda alle giovani generazioni come una speranza da salvaguardare e da trattare con rispetto, senza nascondere loro le bellezze della vita, comprese l’affettività e la sessualità. E scopriamo che nei quattordicenni di fine ‘800 si ritrovano gli stessi dolori dei quattordicenni di oggi, e che la società di ieri come quella di oggi è incapace di educare al sentimento.
«In Risveglio di primavera ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, quattordici anni a testa. E intorno a loro c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento in arrivo, e quando parlano non sanno cosa dire. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, ma non ci sono maestri che possano insegnare come si fa a sopravvivere. Così il sesso, lo stupro, l’aborto, l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i nontiscordardimé da cogliere al fiume.
È una “tragedia di ragazzi” e in questa tragedia si riflettono gli spettri di un Novecento che stava arrivando ma anche quelli del nostro millennio, che protrae all’infinito le adolescenze» (Gabriele Vacis).