MARCO D'AGOSTIN
159^ residenza coreografica
MARCO D'AGOSTIN
159^ residenza coreografica
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Nelle parole di Derrida, il “mal d’archivio” è la forza distruttrice sottesa a ogni piano di conservazione e catalogazione. L’uomo archivista perpetra una violenza nei confronti di tutto ciò che non deve essere ricordato; nel tempo proprio all’archivio, che è quello del futuro anteriore, per assicurare la sopravvivenza di qualcosa occorre necessariamente uccidere qualcos’altro. In Avalanche i due esseri umani protagonisti vengono osservati da un occhio ciclopico come se fossero polveri millenarie conservate all'interno di un blocco di ghiaccio. Sono atlanti che camminano all'alba di un pianeta dopo essersi caricati sulle spalle una millenaria tristezza. Tutto ciò che non è potuto rimanere agisce con forze invisibili su ciò che invece è sopravvissuto e che viene ripetuto quotidianamente come regola, collezione, metodo, elenco di possibilità. In tutto questo la danza si pone alla costante ricerca di un esito, una risoluzione, interrogando perennemente la questione del limite e quindi della fine. Gli occhi socchiusi, come a proteggere lo sguardo dalla luce accecante di un colore mai visto, afferrano l'abbaglio di un'estrema possibilità: una terra di sabbia e semi sulla quale qualcuno imparerà nuovamente a muoversi, dopo che anche l'ultimo archivio sarà andato distrutto. Marco D'Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance. Dopo una formazione con maestri di fama internazionale, ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per, tra gli altri, Claudia Castellucci, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez. Dal 2010 ad oggi ha sviluppato la propria ricerca coreografica, spesso invitato in progetti internazionali di ricerca (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). Ha presentato i propri lavori in molti dei principali festival italiani ed europei (Romaeuropa, OperaEstate Festival, Rencontres Choréographiques de Saint-Denis a Parigi, The Place Theatre in London, Sala Hiroshima a Barcellona per citarne alcuni). I suoi lavori sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti ed è stato per due volte tra le Priority Company del network europeo Aerowaves. Il suo ultimo lavoro, The Olympic Games, creato in collaborazione con Chiara Bersani, è stato coprodotto da K3|Tanzplan (Kampnagel, Amburgo) e dal progetto europeo BeSpectACTive. Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2015.