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VALENTINA DAL MAS

Luisa*

VALENTINA DAL MAS

Luisa*

27 Agosto 2024 | 17.00
CSC San Bonaventura,
Bassano del Grappa
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Luisa nasce da un incontro, con una donna di nome Luisa.

Spettacolo vincitore Premio Scenario Periferie 2023
di e con Valentina Dal Mas
testo originale di Valentina Dal Mas
direzione tecnica Federico Fracasso
registrazioni audio Matteo Balbo
assistente alla creazione Ludovica Messina Poerio
un ringraziamento a Angela Marangon, Claudia Rossi Valli
con il sostegno di Scenario ETS e Teatro Due Mondi – Residenza per artisti nei territori, Faenza
produzione La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale

Luisa nasce da un incontro, con una donna di nome Luisa.
Dal 2016 Valentina Dal Mas conduce laboratori di teatro-danza in contesti di cura e socio-educativi dove tocco con mano spiccate fragilità fisiche, emotive, cognitive, relazionali, sociali che possono dimorare nell’essere umano.
La radice della fragilità di ognuno ed ognuna può affondare nell’età, in una malattia fisica o psichica, nella neurodiversità, nell’avere una relazione con se stessi, gli altri ed il mondo non ordinaria, nell’essere stati allontanati dalla propria famiglia d’origine, nel disagio psichico e sociale. Ho incontrato Luisa presso la cooperativa sociale Primula di Valdagno (VI) che opera “al recupero globale di persone in qualunque modo emarginate”.
Luisa cuce. “Cucio per filo e per segno, disegno punti a manocuore”. Cuce se stessa all’aria che la circonda, per non sfilacciarsi lontana dal mondo. Cuce le sue guance rosse alle sue emozioni e le sue parole ai suoi occhi timidi, birichini ed intensi allo stesso tempo. Cuce per non perdere il filo, della sua vita. Cuce i frammenti di sè, li partorisce nell’aria che la circonda attraverso parole, gesti e danze che si defilano a passi levati dalla logica e da un senso lineare del tempo, si appoggiano all’andamento dell’esplosione del Big Bang, della sospensione del respiro, dello zigzagare di una stella all’interno di una costellazione, dei mulini a vento.
Oscillando tra un andamento e l’altro, Luisa può lambire i confini della sua Terra Promessa dove “vede ciò che è possibile vedere solo quando gli occhi le si inumidiscono un po’”. Entra battagliera nella sua Terra Promessa, come la Libertà che guida il popolo di Delacroix.
Luisa guida tutti gli esseri umani spiccatamente fragili come lei nella sua Terra promessa, anzi no, guida gli esseri umani tutti tutte. Come Delacroix aveva riunito nel suo dipinto persone di ogni età e classe sociale, così Luisa crea attorno a sé un’adunanza di sfumature umane sempre cangianti e dissonanti nel loro divenire. Ma Luisa non sguaina verso il cielo la bandiera di una nazione, fa svettare in aria una rosa, perché, prendendo in prestito le parole dello psichiatra Franco Rotelli, “Mancano cinquemila rose, perché tante ne abbiamo messe ma altrettante, ne avevamo in più promesse!”.

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