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ANNAMARIA AJMONE / LAURA AGNUSDEI

BLEAH!!!

ANNAMARIA AJMONE / LAURA AGNUSDEI

BLEAH!!!

04 Settembre 2023 | 21.00
CSC San Bonaventura,
Bassano del Grappa
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Prezzo: Unico € 10

Accessibilità


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Indaga il corpo come materia malleabile il nuovo lavoro della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, incontrando le mille possibilità della composizione elettroacustica di Laura Agnusdei.

Ideazione, danza, musica: Annamaria Ajmone, Laura Agnusdei
Costumi: Fabio Quaranta
Sguardo esterno: Giada Cipollone
Una coproduzione L’Altra associazione, We-Start Centro di Produzione Piemonte Orientale, Bolzano Danza | Tanz Bozen, OperaEstate Festival nell’ambito del progetto BoNo!.
Con il sostegno di Triennale di Milano e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.
In collaborazione con Ar/Ge Kunst.
Annamaria Ajmone è artista associata di Triennale Milano 2021-2024.

Su invito del Festival Bolzano Danza e We-Start/Novara Jazz – all’interno del progetto BoNo –, la danzatrice Annamaria Ajmone e la musicista Laura Agnusdei presentano BLEAH!!!. Prendendo spunto dalle opere di poesia visiva, auditiva e cinepoesia dell’artista Lucia Marcucci (parte del Gruppo 70), che quest’anno verrà celebrata con una mostra personale presso la galleria Ar/ge Kunst di Bolzano, Ajmone e Agnusdei mettono a confronto le loro ricerche lavorando tra gesto e suono.

BLEAH!!! è una parola che fa. Crea un volume nello spazio tra il palato e il labbro, crea un suono che è già significato. Nell’omonima poesia visiva di Lucia Marcucci, questo gesto-suono si toglie dalla pronuncia del corpo e dilaga sulla pagina, interrompe l’aspettativa percettiva del suo ascolto per farsi invece dire, vedere, leggere. È un commento che si fa opera.
Studiarlo insieme. A questo invito risponde la collaborazione tra la coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone e la musicista Laura Agnusdei che lavorano insieme per la prima volta. L’immaginario di Lucia Marcucci funziona come un argomento che rompe il ghiaccio, l’innesco per il dialogo, l’inizio di un incontro. È un punto di partenza che informa un processo di ricerca e di lavoro, che poi prende la sua deriva.

BLEAH!!! ritorna ai corpi e ai loro oggetti. Disarticola la performatività tipica dei ruoli della danzatrice e della musicista e progetta un paesaggio da creare insieme, con il canale comune del respiro e con gli oggetti che ci sono. Ajmone e Agnusdei sperimentano una scrittura che disattende e redistribuisce le funzioni autoriali. La danza suona e la musica danza; il suono coreografa lo spazio, il movimento lo accompagna, lo rimodula, lo moltiplica. I volumi e i gesti del sax, del corpo, dei respiri, dei tamburi inventano zone acustiche di incontro e relazione, dove variano architetture e temperature, poetiche e affettive.
Solo una zona rimane franca, ferma, come una stanza.

Al centro una consolle dove girano vinili, i corpi siedono vicini e attivano un set di suoni e mondi già conosciuti, che vengono ricombinati. Un luogo a parte, dove ci si ritrova e dove si può interrompere e commentare il resto dell’opera o del mondo.