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Something is Happening: lo sharing del progetto Hummingbirds and Hamburgers

(Bassano del Grappa - VI) La collezione Luigi Bonotto e l’arte performativa di cui il CSC di Bassano è casa, incontrano il mondo digitale e alcuni studenti under25 del territorio, ospitando la residenza italiana del progetto Hummingbirds and Hamburgers. Ideato da gli artisti Christine Ellison, attiva nel Regno Unito, Erato Tzavara, video-artist ateniese, e da Nicholas Ward, artista e ricercatore informatico dell'Università di Limerick, la residenza bassanese ha visto protagonisti anche un gruppo di studenti locali, e condividerà i risultati della ricerca artistica il prossimo martedì 8 novembre alle 19.00 al Ridotto del Teatro Remondini. Un momento di sharing, per condividere con la città il percorso partecipativo a cui è stato dato il titolo di Something is…Happening, proprio come gli eventi (happening) che contraddistinguevano gli artisti dell’epoca. Un progetto supportato dall'Arts Council d'Inghilterra, dall’Onassis-Stegi Cultural Centre, dalle Università di Reading e Università di Limerick, in collaborazione con Operaestate-CSC e Fondazione Bonotto.

Il team di artisti internazionali costituito da Christine Ellison, Erato Tzavara e Nicholas Ward è al lavoro negli spazi del CSC Bassano e di Fondazione Bonotto, e porta avanti un percorso partecipativo con un gruppo di studenti, tra i 20 e i 25 anni, interessati all’arte digitale o performativa, e selezionati tramite una call aperta a tutto il territorio. I partecipanti hanno così l’occasione di co-creare insieme agli artisti una partitura per un evento post-digitale attraverso dei workshop di immersione alla scoperta della Collezione Luigi Bonotto. Partendo dal corpo e dall’esplorazione del movimento il gruppo di giovani può riflettere e discutere sull’utilizzo dei dispositivi di user interface (intesa come punto di comunicazione e incontro tra uomo e macchina), elaborare dei comandi e dei segnali attraverso diverse tecniche - tra cui la stampa, il collage e il disegno – e generare poi delle istruzioni audiovisive da tradurre in gesti performativi. Un lavoro accompagnato dalla progettazione e creazione di un algoritmo che organizza la struttura della performance, condivisa negli spazi del Ridotto dagli stessi partecipanti. 
I laboratori offrono così l’occasione a giovani studenti di interfacciarsi con un team interdisciplinare di artisti e ricercatori che guidano una riflessione su temi vicini alla nostra realtà, come il rapporto tra umano e digitale. Un’indagine critica non convenzionale, che si sviluppa attraverso il corpo e il movimento come principali strumenti di ricerca e interazione, a partire dalle pratiche Fluxus. Un lavoro di intersezione tra danza, performance, musica e digitale che stimola delle questioni critiche sul ruolo del corpo in una realtà dominata dalle interfacce digitali.

Lo sharing è gratuito e aperto a tutti, ma i posti sono limitati.
Necessaria la prenotazione online:
 https://forms.gle/hdgvR2WsKASpodbZ7