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ASPETTANDO ERCOLE

Barabao Teatro

ASPETTANDO ERCOLE

Barabao Teatro

27 Agosto 2015 | 21.00
CSC Garage Nardini,
Bassano del Grappa
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Prezzo: € 5.00


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libero adattamento de “L’Anfitrione” di Plauto con Romina Ranzato Cristina Ranzato Ivan Di Noia Mirco Trevisan regia e maschere Matteo Destro spettacolo vincitore della XXI edizione del Festival Internazionale di Teatro di Lugano nel 2012
“L’uomo è uguale a se stesso. Dal primo vagito. Interagisce di questi tempi attraverso uno schermo, si svaga in piazze virtuali, si evolve in uno stadio ipertecnologico. Ma resta uguale. Dentro, scienza e tecnica non entrano. Scannerizzano senza modificare, atteggiamenti, attitudini, dinamiche, strutture sociali, moti e pulsazioni. Confezionate diversamente. Testimonianza, l’universalità del mito. A cosa servono gli eroi (dunque) si domandano i Barabao Teatro in “Aspettando Ercole”. Mettendolo in bocca a Sosia, un servo buffo, rincoglionito, pasticcione. Personaggio di spicco tra le caricature dei protagonisti delle epopee mitologiche. Sovrani politicanti, guerrieri sconfitti, divinità istintive, messaggeri tonti. Direttamente dal mito e parodiati alla buffonesca. Per diletto. Puro e sacrosanto diletto si sta incollati alle scene vogliosi di altre risate... e pazienza per gli indefessi del concettuale civile e militante. A teatro si va anche per svago. A cosa servono (dunque) gli eroi se non a innalzare la megalomania umana tendente a un ideale di superuomo da prendere a modello? Perché si ha bisogno di ambire a qualcosa di irraggiungibile, di perfetto, che rappresenti l’archetipo/alibi di misere e anonime esistenze. O semplicemente normali. Da comuni mortali. I personaggi recitano in maschera, adottano gli sberleffi della commedia dell’arte, orchestrati da una direzione registica precisa, attenta a scandire ritmi definiti senza accavallare scene che si susseguono forsennate nell’atto unico, generosa nel produrre varietà di presenza scenica - scene corali alternate ad azioni di coppia, triangoli e monologhi. Il tutto in un’ora e mezza di pura gradevolezze. Quando ci sono le idee…” (Emilio Nigro)