Skip to main content

CHIARA FRIGO

  • Sottotitolo: 331^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 4 all'8 giugno, Chiara Frigo prosegue la sua ricerca artistica
  • Data evento: 16-05-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: incontri con la comunità: Giovedì 5 giugno dalle 17:00 alle 19:00 - Venerdì 6 giugno dalle 11:00 alle 13:00 - Sabato 7 giugno dalle 11:00 alle 13:00
  • Tipologia: Danza

ideazione di Chiara Frigo
consulenza drammaturgica Riccardo de Torrebruna
Consulenza artistica Maru Rivas, Giovanna Garzotto
produzione Zebra Cultural Zoo
cura del progetto Nicoletta Scrivo
la ricerca è avvenuta nell'ambito di Choreography Connects, un progetto di CoisCéim Broadreach (Irlanda), il CSC/Comune di Bassano (Italia) e Le Gymnase CDCN a Roubaix (Francia)
con il sostegno di Teatro Comunale di Ferrara, Teatri di Vetro (Roma), Teatro Civico di Schio

Nel 2025 A Human Song si sviluppa attraverso tappe di creazione e restituzioni pubbliche, parte di un processo artistico partecipato che culminerà con il debutto ufficiale della performance nel 2026

A Human Song si inserisce in una ricerca rivolta ai temi della spiritualità nell’arte, che qui diventa una performance epica di comunità. Un evento poetico che considera la potenza dei corpi, una marea umana che attraversa l'azione meditativa di camminare e correre insieme, sostenersi, accompagnarsi al suolo, ribellarsi e rialzarsi.
Nel progetto A Human Song, che si ispira all'azione del girovagare (Gnaskor), non c'è alcun punto di arrivo. Mentre l’Occidente sembra mirare al raggiungimento di una vetta, la cultura tibetana si concentra sulla tematica della ciclicità: se da un lato si scalano montagne e si conquistano traguardi, dall'altro si percorre un cammino in cui si tracciano cerchi restando alla base, nelle valli.
La performance si fonda su un unico movimento spaziale, un'onda umana che si muove da un lato all'altro della scena, per poi ricominciare, in una ciclicità individuale e collettiva. A Human Song prevede il coinvolgimento di 30-50 cittadin di diverse età, culture e appartenenze, riuniti negli spazi sociali, politici e artistici del territorio. A seconda del contesto si può tradurre in un evento di durata in uno luogo pubblico o in un ambito teatrale. Attraverso uno “score coreografico” artist e comunità locali si incontrano con il fine di condividere percorsi di creazione collettiva. Il Progetto incorpora in una performance l’esigenza di cambiamento che ogni essere umano porta con sé, e si prefigge di attivare processi di generazione di comunità temporanee, di cura e di inclusione.

 

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 677

SILVIA GRIBAUDI

  • Sottotitolo: 323^ residenza artistica
  • Summary: In residenza dal 2 all'8 marzo nelle Sale del Teatro al Castello, Silvia Gribaudi prosegue la ricerca artistica intitolata "Suspended Chorus"
  • Data evento: 08-03-2025
  • Dove: Sala Teatro al Castello
  • Orario: non è previsto sharing
  • Tipologia: Danza

concept, regia, coreografia, danza Silvia Gribaudi
co-regia Matteo Maffesanti
assistente e consulenza coreografica Andrea Rampazzo
musiche Matteo Franceschini - disegno luci Luca Serafini - styling Ettore Lombardi
consulenza drammaturgica Annette Van Zwoll
consulenza artistica Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello
consulenza tecnica Leonardo Benetollo
creative producer Mauro Danesi
produzione Associazione Culturale Zebra (IT)
coproduzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale (IT), La Corte Ospitale (IT), Rum för Dans (SE), Le Gymnase CDCN - Roubaix (FR), What You See Festival (NL)
Con il la collaborazione e il supporto di Operaestate Festival Veneto (IT)
con il sostegno di MiC – Ministero Italiano della Cultura

Silvia Gribaudi e il suo team sono in residenza artistica presso la Sala del Teatro al Castello, al lavoro sulla nuova produzione Suspended Chorus: un assolo in cui la performer mette in scena se stessa per rinnovare il proprio dialogo con il pubblico.
Lo spettacolo, che debutterà al festival Le Grand Bain di Roubaix il 14 marzo 2025, esplora il modo in cui osserviamo il corpo dell'altro/a, le forme in cui lo incaselliamo e come possiamo rivoluzionare il nostro sguardo.
Il progetto trae ispirazione dallo studio di pioniere della danza come Isadora Duncan, Anna Pavlova e Pina Bausch, esplorando i desideri che muovono i nostri corpi e immaginando il pubblico come un coro/testimone che compie desideri e gesti insieme. Spettatrici e spettatori diventano parte integrante del lavoro, in dialogo con la coreografia e trasformandosi in un coro sospeso, fluttuante, plurale e necessario.

Lo spettacolo sarà presentato anche a Operaestate Festival 2025

Silvia Gribaudi è una coreografa italiana attiva nelle arti performative. Dal 2004 focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer.
Premio Giovane Danza D’Autore con “A CORPO LIBERO”(2009), finalista Premio UBU come migliore spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica con R.OSA (2017), Premio CollaborAction#4 2018-2019, finalista Premio Rete Critica 2019, Premio DANZA&DANZA 2019 come miglior produzione Italiana con GRACES e Premio Hystrio Corpo a Corpo 2021. Nel 2021 crea MONJOUR, prodotto da Torinodanza Festival in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto e Les Halles de Schaerbeek - Bruxelles ed è coreografa ospite per “Danser Encore, 30 solos pour 30 danseurs” progetto per l’ Opéra de Lyon ed è selezionata dal network internazionale Big Pulse Dance Alliance. I suoi spettacoli sono presenti in numerosi Festival Nazionali ed Internazionali e vengono realizzati in processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri/e artisti/e, compagnie e comunità.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 972

NOHA RAMADAN

  • Sottotitolo: 324^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 10 al 17 marzo, Noha Ramadan prosegue la sua ricerca, intitolata "And we shimmered as we crossed from one reality to another (AfterMyth)"
  • Data evento: 17-03-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: sharing ore 17.00
  • Tipologia: Danza

choreography and artistic direction Noha Ramadan
assistant choreography and dramaturgy Charlie Trier
video Julia Sokolnicka
lighting design Katinka Marac
sound design S. M. Snider
technical manager Paul Beumer
produced by Mophradat Consortium Commissions project 2023-2025
co-production WorkSpace Brussels, Ufer Studios Berlin
residency partners Het Resort, Jacuzzi Amsterdam

In questo progetto Noha Ramadan lavora con il tema dell'in/visibilità, studiando cosa accade fuori e dietro le immagini.
Il progetto And we shimmered as we crossed from one reality to another (AfterMyth) è ispirato alla nozione di "gate-scapes" di Rita Lucarelli - un termine usato per descrivere i numerosi portali e guardiani raffigurati nei testi funerari dell'Antico Egitto. La sua ricerca si sviluppa su una serie immagini in movimento e testi,  performati attraverso l'espediente cinematografico di una "sequenza onirica horror-pop".

Il lavoro artistico di Noha Ramadan parte dal corpo e si manifesta come testo, performance e immagine in movimento, con tratti suggestivi e poetici e spesso con una chiara spinta a destabilizzare la logica formale. 
Le performance hanno incorporato modi  immaginifici e cinematografici di lavorare con il gesto, la proiezione e il suono, arriivando ad esplorare paesaggi virtuali. La sua pratica, sottolineata dall'amore per il linguaggio, è un'indagine continua sul corpo danzante e sulla sua capacità di comprendere lo spazio, la memoria e i futuri possibili. 
Noha ha co-fondato Jacuzzi, uno spazio gestito da artisti che incorciano performance, arti visive e media, basati  ad Amsterdam. Ha ottenuto una laurea presso Das Choreography nel 2017 ed è mentore e insegnante presso la School for New Dance Development e la Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam.

 Noha Ramadan, selezionata nella rosa dello scorso Live Works e in collaborazione con Mophradat, sta sviluppando il suo progetto grazie a un percorso di residenze itineranti, toccando diversi contesti di ricerca e produzione, fino ad approdare con la sua performance al Live Works Summit 25 (17-20 luglio, Centrale Fies).
Vi invitiamo a partecipare alla condivisione della sua ricerca al CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, un’occasione per immergersi nel processo che l'ha guidata fino a questa tappa.
Qui di seguito l'intervista:

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 999

MARCO D'AGOSTIN

  • Sottotitolo: 330^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica in Palazzo Agostinelli dal 5 al 19 aprile, Marco D'Agostin approfondisce la sua ricerca artistica dal titolo "Asteroide"
  • Data evento: 19-04-2025
  • Dove: Palazzo Agostinelli
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Danza

di e con Marco D'Agostin
suono Luca Scapellato - canzoni Marco D'agostin, Luca Scapellato
scene Paola Villani - luci Paolo Tizianel - costumi Gianluca Sbicca
con una scena scritta da Pier Lorenzo Pisano
assistente alla creazione Lucia Sauro
danze di repertorio Giulio Santolini, Stefano Bontempi
ricerca condivisa con Chiara Bersani, Sara Bonaventura, Nicola Borghesi, Tabea Martin, Damien Modolo, Lisa Ferlazzo Natoli
movement coach Marta Ciappina - vocal coach Francesca Della Monica
consulenza scientifica Enrico Sortino
produzione VAN
coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa; Théâtre de la Ville, Paris; Fondazione Teatri di Pistoia; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni Firenze; Pôle-Sud CDCN Strasbourg; Festival Aperto / Fondazione I Teatri - Reggio Emilia; Baerum Kulturhus - Dance Southeast-Norway; Snaporazverein
con il sostegno CCN Ballet de l'Opéra national du Rhin; AMAT e Civitanova Danza per RAM_Residenze Artistiche Marchigiane; La Contrada, teatro stabile di Trieste; Istituto Italiano di Cultura di Oslo/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Sprang / Ål kulturhus, regional dance scene and performing arts center, nell'ambito di NID international residencies programme; Grand Studio, Bruxelles; Scenario Pubblico, Catania; CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa); Atcl/Spazio Rossellini Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; Centrale Fies; Teatro Stabile dell'Umbria; altri partner in via di definizione

Un omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d'amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, Marco D'Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.

In Asteroide saranno approfondite alcune linee progettuali che da anni caratterizzano la ricerca di D’Agostin attorno al tema dell’entertaining, come la  relazione  tra performer e spettatore, l’entertaining inteso come gioco di illusionismo, le connessioni tra intrattenimento e il tempo.

Il progetto, nella sua forma definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni).
Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano. Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves.
Ospitato nei principali festival e teatri europei (Théâtre de La Ville - Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel - Amburgo, Les Brigittines - Bruxelles, The Place Theatre - Londra, Julidans - Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni) in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano (Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo). Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni.
Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta.
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 1142

ELEVATOR BUNKER

  • Sottotitolo: 325^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 21 al 31 marzo, Elevator Bunker prosegue la sua ricerca intitolata "Flamingo"
  • Data evento: 31-03-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Teatro

invenzione e regia Matteo Maffesanti
con Jessica Pasetto, Dario Giacomini, Teresa Noronha Feio
consulenza artistica Elisabetta Consonni - aiuto regia Irene Cordioli
paesaggio sonoro Davide Pachera - light design Luca Serafini - stylist Matteo Marchesi
fotografie Andrea Macchia - conversazioni Alessio Bertanza
amministrazione Claudia Casalini - logistica Andrea Rampazzo
cura Carlo Cordioli, Luciana Gastaldelli
produzione Associazione Culturale Zebra/ElevatorBunker
coproduzione Operaestate Festival
partner di progetto La Corte Ospitale, FDE Festival Danza Estate

Flamingo è un progetto artistico che affonda le sue radici nell’esplorazione della complessità dell’identità, con particolare attenzione a come essa si manifesta e si trasforma in presenza di disabilità cognitiva. Al cuore della performance vi è una ricerca che mira a dare spazio alla pluralità dell’esperienza umana, mettendo in risalto la diversità come fonte di ricchezza e autenticità. Questo percorso creativo non è soltanto un’esplorazione teorica, ma un processo in continua evoluzione, arricchito dalla partecipazione attiva e condivisa dei performer, la cui voce individuale contribuisce a plasmare l’opera in tutte le sue sfumature.
In che modo una leadership creativa condivisa influisce sulla realizzazione di un’opera collettiva, e come contribuisce a riflettere una pluralità di voci e identità?

Flamingo nasce come un’indagine sulla pluralità delle identità, un progetto che trova la sua forza nell’ascolto e nel rispetto dei tempi e dei modi di ogni individuo coinvolto. La metodologia di lavoro abbraccia una ricerca condivisa, in cui la partecipazione attiva dei performer non è solo incoraggiata, ma considerata una risorsa essenziale. Ogni interprete contribuisce con la propria unicità a dare forma alla performance, portando prospettive diverse che arricchiscono il processo creativo e fanno emergere un’opera corale e autentica.

Il progetto, nella sua versione definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Elevator Bunker collettivo nasce nel 2008 da un'idea di Matteo Maffesanti e Davide Pachera come risposta attiva al desiderio di ricerca artistica nel campo della disabilità intellettiva. La pluriennale esperienza maturata da entrambi nel sociale li porta ad attivare un percorso che, attraverso le arti performative e il linguaggio corporeo, possa diventare occasione di crescita e di inclusione. L'obiettivo fondamentale del progetto è quello di creare un ambiente aperto ed accessibile in cui poter esprimere la propria creatività, considerando le caratteristiche individuali non come un limite ma come risorsa importante nella creazione artistica. Dal 2017 Elevator Bunker è parte attiva in numerosi progetti internazionali di inclusione sociale promossi dal CSC di Bassano del Grappa ed è membro di Europe Beyond Access Italia, network finalizzato a interrogare e discutere i temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità. Nel 2023 partecipa come partner per il progetto Boarding Pass, Performing No Limit sostenuto dal FUS Ministero della Cultura Italiana e nello stesso anno realizza anche la performance Delivery, una produzione Zebra Cultural Zoo in co produzione con Fondazione Teatro Comunale di Vicenza ed il sostegno di Operaestate Festival Veneto e La Corte Ospitale.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 1054