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LA BOTTEGA DEL CAFFE’

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Ats Teatro di Comunità/ Argot Teatro
  • Data evento: 07-08-2021
  • Dove: Scalinata dei Carmini
  • Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Rinviato al 13 agosto
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

 ATTENZIONE: posti esauriti - spettacolo sold out

regia Maurizio Panici
con Fabrizio Bernar, Marco Barbiero, Riccardo Cavallin, Denis Dalla Palma, Michela Dellai, Luca Liviero, Tobia Rizzato, Francesca Scomparin, Alessandra Signori
costumi Rosanna Palermo
produzione Argot Produzioni e Teatris
all’interno del progetto Teatro di Comunità
realizzato a partire dal 2018 dalla Città di
Marostica con La Piccionaia Centro di Produzione
del Veneto- Argot Produzioni Roma - Ass. Teatris

 

Capolavoro di Carlo Goldoni, rappresentato per la prima volta a Mantova nel 1750 e poi con grande successo a Venezia, trova a Marostica la propria scenografia ideale: è infatti la città natale di Prospero Alpini, che contribuì alla diffusione della celebre bevanda tra ‘500 e ‘600. Protagonisti della vicenda un gestore di Caffè, un nobile napoletano decaduto, due giovani cavalieri e le rispettive mogli, e ovviamente l’immancabile servo furbo… Uno spaccato, secondo Goldoni stesso, di una comunità che si ritrova a specchiarsi nei vizi e nelle virtù di una società in trasformazione. Una rilettura del testo pensata prima della pandemia, che porta con sé la riflessione sul senso di comunità e delle relazioni umane in un contesto particolare come una città murata: ne La Bottega del caffè la piazza si fa palcoscenico e metafora di una comunità in cui, dietro l’apparente e noiosa vita di un felice borgo, si nascondono i vizi di una società che, troppo chiusa in se stessa, si ritrova a fare i conti con la noia, la piaga del gioco e dell’usura ma soprattutto con il pettegolezzo che muove ed orienta le relazioni dei protagonisti. Un gran gioco delle apparenze svelato dalla furbizia dei servitori, e dal tentativo dell’onesto Ridolfo di sottrarre il giovane mercante Eugenio alle grinfie del cinico giocatore Leandro; una società, quella settecentesca, che trova collocazione ideale, secondo la versione del regista Maurizio Panici all’inizio degli anni ’60, anni icui l’Italia tornava a crescere dopo la guerra, con la speranza di tornare a respirare dopo la Pandemia.

Teatro

  • Visite: 2930

RITORNO A CASA

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Mirko Artuso
  • Data evento: 12-08-2021
  • Dove: Contrà Godeluna
  • Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
  • Orario: 16.30
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Palazzo della Cultura e del Turismo -Via Chiesa - Enego
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

PRIMA NAZIONALE
COPRODUZIONE DEL FESTIVAL

di e con
Mirko Artuso
musiche
Sergio Marchesini, Francesco Ganassin, Matteo Artuso
in collaborazione con Leonardo Dalla Palma e Diletta Caregnato
coproduzione Operaestate Festival,
Teatro del Pane

La creazione è parte del progetto
“Comunità/Cultura/Patrimonio per
il contrasto alla povertà culturale”
sostenuto da Fondazione Cariverona

Ritorno a casa è un inno alla valorizzazione del paesaggio e alle piccole comunità che lo preservano, in una ricognizione che mette a confronto le diverse generazioni che hanno popolato le montagne, raccogliendone le testimonianze per trasformarle in una narrazione teatrale. Un’opera originale immaginata e scritta da Mirko Artuso con la collaborazione dei cittadini, in uno speciale incontro (digitale e nello spazio fisico) con le comunità di Enego, Valgoda e Godeluna.
Un dialogo che è partito dalle buone ragioni per tornare a casa: perché è il luogo di nascita, per rivedere la propria stanza da bambini, per riscoprire luoghi del cuore e la propria identità. Ma anche per ritrovare le sensazioni che originano dalla valle, dai boschi, dalla casa abbandonata dai vicini, e trovare pace dopo aver girato il mondo. Da questa ricerca di sé, dalla necessità di risalire, con fatica, le montagne, nasce uno spettacolo che è anche un’indagine sul passato, per cercare di comprendere i paradossi e le contraddizioni che complicano il presente, senza tralasciare il desiderio di raccontarli con leggerezza e ironia. La stessa leggerezza necessaria per arrivare fino in cima, alzare lo sguardo e guardare lontano per distinguere, tra pace e inquietudine, cosa portare in salvo, e lasciare lontano il frastuono delle pianure. La stessa leggerezza necessaria a intraprendere il cammino. A fare da scenografia naturale a questa camminata metaforica, uno straordinario panorama: montagne, pascoli, foreste, prati, tutti da scoprire nel rispetto di una convivenza reciproca.

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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EARTHBOUND Ovvero la storia delle Camille

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Marta Cuscunà
  • Data evento: 24-08-2021
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: Intero 15€ / Ridotto 12€
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Teatro
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

liberamente ispirato a Staying with the trouble di Donna Haraway (© 2016, Duke University Press)


di e con Marta Cuscunà
scena, progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani
assistente alla regia e alla realizzazione animatronica Marco Rogante
scultura creature animatroniche João Rapaz (Oldskull FX)
dramaturg Giacomo Raffaelli
disegno del suono Michele Braga
disegno delle luci Claudio “Poldo” Parrino
direttore di scena, capo elettricista e fonico Marco Rogante
macchinista Simone Spangaro
sponsor tecnico igus® innovazione con i tecnopolimeri
Co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Etnorama
Con il sostegno di São Luiz Teatro Municipal (Lisbona)
Con il supporto di Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, i-Portunus, A Tarumba – Teatro de Marionetas (Li-sbona), i cittadini e le cittadine che hanno aderito al progetto #iosonoMecenate
In collaborazione con Dialoghi - Residenza delle arti performative a Villa Manin 2018/2020

Earthbound è uno dei racconti possibili del mondo nuovo in cui ci potremmo trovare a vivere domani, un monologo di fantascienza per attrice e creature animatroniche che trasforma in spettacolo il pensiero eco-femminista contemporaneo, ibridando la tradizione del teatro di figura con tecniche di animazione innovative.
Ma chi sono gli Earthbound? È Bruno Latour a inventare il neologismo “Earthbound” per rispondere al bisogno contemporaneo di definire la nostra specie in base a un nuovo rapporto con la Terra, che non si limiti più al cieco attaccamento al suolo, come fino ad ora aveva indicato la parola “umano” (da homo, hominis, strettamente legato al termine humus, “terra”). La questione climatica ci richiede di essere di nuovo sensibili e collegati a Gaia, ai suoi molteplici legami e rapporti simbiotici. Superare la frattura tra Uomo e Natura, riconoscendo che l’ambiente influenza lo sviluppo dell’individuo che esiste grazie a relazioni simbiotiche con altre specie come batteri, virus e funghi: questo nuovo approccio ci permetterebbe di trovare risposte ai mutamenti ecologici.
Secondo Latour, abbiamo bisogno di non essere più semplicemente “Umani” ma “Earthbound”. Nello spettacolo, che si ispira liberamente alle storie di fantascienza che Donna Haraway ha pubblicato nel suo saggio di ecofemminismo Staying with the trouble, gli Earthbound sono umani a cui sono stati impiantati i geni di creature in via d’estinzione con il duplice scopo di conservarne la specie e favorire una nuova prospettiva per l’adattamento dell’uomo con l’ambiente grazie alla simbiosi con il proprio doppio animale. Consapevoli che nessuna specie agisce da sola - nemmeno quella umana - per fronteggiare l’esaurimento delle risorse naturali ormai quasi prosciugate, gli Earthbound mirano alla drastica riduzione della presenza umana sulla Terra. “Fate legàmi, non bambini” è il primo comandamento di una politica di controllo delle nascite basata sulla sostituzione parziale dei legami di sangue con quelli di cura. Per gli Earthbound, la nascita di un bambino è una scelta collettiva, rara e preziosa, di cui l’intera comunità è responsabile. Per questo, a ogni bambino vengono assegnati almeno tre genitori.

Teatro

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ALICE OLTRE LE MERAVIGLIE

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Marta Dalla Via/ Piergiorgio Odifreddi
  • Data evento: 03-09-2021
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: Intero €15 / Ridotto €12
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Sala Jacopo Da Ponte
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

Prima Nazionale
coproduzione Operaestate Festival Veneto

di e con

Marta Dalla Via
Piergiorgio Odifreddi

Un curioso parallelismo unisce teatro, matematica e letteratura, in questa speciale Alice, messa in scena da Piergiorgio Odifreddi e Marta Dalla Via. A partire dal rifiuto di molti di approcciare il teatro o la matematica (o entrambi) perché percepiti come oscuri, difficili o noiosi, i due artisti vanno alla ricerca di qualcosa, o qualcuno, che invece piace a tutti: Alice nel paese delle meraviglie, ad esempio, piace a tutti. Piace persino a chi non l’ha mai letto e molti si stupiscono nell’apprendere che il suo autore, Lewis Carroll, fosse un reverendo e un matematico. In questa riscrittura del celebre romanzo, quindi, fatta di humor scientifico e logica fantastica, teatro e matematica diventano un gioco: Piergiorgio Odifreddi e Marta Dalla Via accompagnano gli spettatori alla scoperta di strutture numeriche e linguistiche che sono l’anima dell’opera di Carroll, ma anche di mondi fisici alternativi, in caduta libera verso il centro della terra, o ammazzando il tempo e fermandolo all’ora del tè. Un viaggio immaginifico, fatto di filastrocche, anagrammi e misteri, per rimanerne aggrovigliati e contenti, ebbri di teatro e, sorprendentemente, di matematica.
Un viaggio guidato da una consapevolezza: la matematica, come il teatro, è esperienza di incertezza e serve pazienza per scorgerne la bellezza. E a volte, nella noia apparente, si nascondono le sorprese: se Alice si fosse appassionata al libro di storia che stava studiando, non sarebbe mai “caduta’’ nel sogno che l’ha portata nel Paese delle Meraviglie, con i suoi personaggi anticonvenzionali.

Teatro

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LOCAL HEROES 1 - MITOLOGIE A KM ZERO

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Fratelli Dalla Via
  • Data evento: 13-08-2021
  • Dove: Parco della Marela di Lusiana
  • Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
  • Orario: 17.30
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Ex cinema di Lusiana
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

Prima Nazionale
coproduzione Operaestate Festival Veneto

di e con Diego e Marta Dalla Via
coproduzione Operaestate Festival,
La Piccionaia
si ringraziano in particolare:
Museo Palazzon, Lusiana Restart,
Local Heroes, comunità di Santa
Caterina, comunità di Rubbio,
comunità di località Xausa, Amici della Terra

La creazione è parte del progetto “Comunità/Cultura/Patrimonio per il contrasto alla povertà culturale” sostenuto da Fondazione Cariverona

Ultimo atto di una trilogia originale targata Fratelli Dalla Via e nata dal dialogo con la comunità di Lusiana Conco e, come è tradizione ormai nelle grandi saghe dedicate ai super eroi, un ultimo atto diviso in due parti, per chiudere il cerchio del racconto e avviare nuove, necessarie riflessioni.
Un progetto triennale iniziato esplorando le antiche tradizioni di montagna per poi aprirsi all’incontro con i giovani e raccogliere le migliori energie dei piccoli imprenditori locali. In questi anni, infatti, tra spazio fisico e spazio digitale, Diego Dalla Via ha incontrato la comunità di Lusiana Conco e ne ha raccolto storie, vicende della storia locale e tradizioni, trasformandole in materiale drammaturgico. E proprio dall’incontro con alcuni imprenditori locali è nata l’etichetta LOCAL HEROES. Ma cos’è un “eroe locale”? Il Local Hero è un supereroe a km zero, colui o colei che non si sveglia alla mattina con l’obiettivo di entrare nella storia, ma che scommette su di sé, sul proprio potenziale, su quello degli altri e del territorio che abita. “Sono i tipi giusti al momento giusto”.
Un’occasione per investigare e raccontare l’identità in un mondo sempre più glocal, per guardare al futuro comprendendo e ridisegnando le tradizioni, consapevoli del territorio di appartenenza ma anche di essere parte di un mondo più grande. “Siamo quello che mangiamo, siamo quello che diciamo, siamo quello che sventoliamo. Il primo passo sarà dunque disegnare una nuova bandiera. Una bandiera che ci racconti, che ci rappresenti, che sia ispirazione ed orgoglio”.per tutti”.

Teatro

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