con il sostegno di WeStart - Centro di Produzione Piemonte Orientale, Bolzano Danza / Fondazione Haydn, OperaEstate Festival, Fuorimargine Centro di Produzione, FDE Festival Danza Estate Bergamo in collaborazione con Bergamo Jazz Festival nell'ambito della rete BoNo!
Su invito della rete BoNo! Fabritia D’Intino e Agnese Banti si incontrano per la prima volta in una creazione condivisa. Il dialogo tra le due artiste desidera far convergere discorsi comuni e rispettivi linguaggi tramite l’utilizzo di archivi sonori e pratiche coreografiche che possano veicolare una riflessione sul presente. Nella fugacità di questo incontro recente l’intento è creare una zona liminale dove sondare le possibilità di interazione tra il corpo e il suono in un’accezione che metta al centro il come rispetto al cosa. Il processo sarà così informato del fare individuale di entrambe in una scoperta reciproca di posture, contenuti e identità. L’intento è aprire domande e istanze da incarnare in un oggetto artistico che, nel tentativo di accogliere l’alterità come dato fondante, rimanga ambiguo e mobile.
Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 7 all'11 aprile, Lara Barsacq approfondisce la sua ricerca artistica, intitolata "Kassia Undead"
Data evento: 11-04-2025
Dove: CSC San Bonaventura
Orario: sharing a porte chiuse
Tipologia: Danza
creazione e performance Lara Barsacq, Marta Capaccioli, Tarek Halaby, Aymara Parola, Clara Verkindere, Els Mondelaers, Agnès Potié, Emma Laroche musica originale Cate Hortl - musica Kassia de Constantinople disegno luci Estelle Gautier produzione Gilbert & Stock coproduction Charleroi danse - Centre Chorégraphique de la Fédération, Wallonie-Bruxelles, Théâtre de Liège, Les Brigittines, Concertgebouw Brugge, DC&J Création (BE), Cité musicale - Metz, La Briqueterie CDCN (FR) residenze Charleroi danse, Théâtre de Liège, Grand Studio, La Briqueterie CDCN, CSC - Centro per la scena contemporanea
Il progetto che Lara Barsacq, ulteriormente sviluppato durante questa residenza, esplora la ricca eredità di Kassia di Costantinopoli, poetessa, compositrice e innografa bizantina, e uno dei primi compositori medievali di cui sono ancora conservati i componimenti. La sua vita sarà fonte di ispirazione per la ricerca scenica e coreografica, ma non il tema principale della performance: l'attenzione si concentra infatti sul significato delle sue opere, dal Medioevo al presente, con uno slancio verso il futuro. Sul palco saranno presenti sette interpreti, in un connubio tra ballerini e cantanti, che porteranno in scena uno spettacolo reso vivo dalle opere dimenticate di Kassia.
Lara Barsacq, diplomata al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, ha iniziato la sua carriera coreografica con la Batsheva Dance Company, realizzando opere per diverse compagnie in Israele e Amsterdam. Nel 2002 si è dedicata al lavoro di interprete, collaborando con vari coreografi. Dopo 15 anni, è tornata alla coreografia, arricchita dalla sua esperienza. Residente a Bruxelles dal 2007, esplora progetti che recuperano figure femminili dimenticate nella storia della danza. Nel 2024 ha messo in scena “Le fabuleux destin des Ballets russes” al Théâtre de Liège e ha ricoperto il ruolo di coreografa residente al Charleroi Danse.
Summary: In residenza artistica gli spazi del CSC San Bonaventura dal 12 al 21 maggio, Matteo Sedda prosegue la sua ricerca artistica
Data evento: 21-05-2025
Dove: CSC San Bonaventura
Orario: sharing in definizione
Tipologia: Danza
FUCK ME BLIND
idea e regia Matteo Sedda coreografia e performance Marco Labellarte, Matteo Sedda suono Gio Megrelishvili drammaturgia e disegno luci Margherita Scalise creazione costumi Maarten Van Mulken mentorship Igor Urzelai Hernando, Moreno Solinas produzione Fuorimargine - Centro di Produzione di Danza e Arti Performative della Sardegna coproduzione Théâtre de Vanves / Scène conventionnée dʼintérêt national « Art et création » pour la danse et les écritures contemporaines à travers les arts (FR)
Con il sostegno di Grand Studio (BE) RESIDENZE SʼALA – spazio per artisti (IT), Con lʼaiuto di Ad Lib - Residenze Belgio LIBITUM (BE), Destelheide (BE), Residenza presso lo Studio Thor, con il supporto della compagnia Thor / Thierry Smits (BE), Festival Pedra Dura (PT), Bora Bora (DK), BAMP (BE) Ringraziamenti: FESTIVAL DE GENRES (FR), Aids, archives, and arts assemblies in Belgium (BE), oester (BE), LILA Cagliari (IT) e Benoit Van Aken
Progetto vincitore di DNAppunticoreografici promosso e sostenuto in collaborazione tra Fondazione Romaeuropa (IT), Gender Bender Festival (IT), Triennale Milano Teatro (IT), Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni (IT), Operaestate Festival/Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa (IT), Lʼarboreto - Teatro Dimora di Mondaino (IT)
FMB di Matteo Sedda è il progetto vincitore del Premio DNAppunti Coreografici 2024 con la seguente motivazione: Sensualità, gioia e fatica. Uno sguardo alla tradizione proiettato in una struttura coreografica complessa, in continua evoluzione. Una partitura asciutta e mistica allo stesso tempo. Un suono che muove l'aria e uno sguardo all'unisono, che raccontano una relazione, la sua nascita e il suo sviluppo.
Ispirato a Blue, ultimo film autobiografico di Derek Jarman, FUCK ME BLIND consiste in un duo dove i performer condividono lo stesso pivot point. Nel film girato prima della sua morte, data da complicanze da AIDS, il regista si fa carico della sua fine imminente come rivendicazione attiva della sua intera esistenza. L’International Klein Blue, colore caro al regista e unica immagine del film, diventa l’input per iniziare una ricerca tangibile del corpo in continua rotazione verso l’infinito. Attraverso la forza centrifuga, i danzatori si avvolgono e si plasmano, mentre Eros e Thanatos penetrandosi l’un l’altro coesistono come forze centripete in un equilibrio fatale e irriducibile. Da questo scambio di forze contrapposte emerge indisturbato Hypnos, inducendo lo spettatore a entrare in uno stato liminale, sospeso tra sogno e realtà. Nel film di Jarman il blu si fa corpo, in FUCK ME BLIND il corpo danzante si fa blu.
Matteo Sedda, coreografo, danzatore e attivista di origine sarda, ha collaborato e continua a lavorare come freelance per diversi artisti, tra cui Jan Fabre, Enzo Cosimi, Aïda Gabriëls, Igor x Moreno e Dag Taeldeman & Andrew Van Ostade. Dal 2018, Sedda porta avanti una ricerca coreografica profondamente segnata dalla sua esperienza con l’HIV. Esplorando il desiderio e la vulnerabilità, mira a creare nuove rappresentazioni dell’AIDS che rinnovino il dialogo tra memoria storica e rielaborazione artistica. Il suo lavoro rende omaggio agli artisti persi a causa delle complicazioni legate alla GRID (Gay-Related Immune Deficiency), stabilendo un dialogo contemporaneo con il passato e facendo del proprio corpo infetto il punto di partenza per una nuova scrittura coreografica. Dopo il suo primo assolo, POZ!, in cui il suo coming out come persona che vive con HIV è diventato al contempo un manifesto politico e artistico, è attualmente impegnato in un nuovo duo coreografico, FUCK ME BLIND. Vincitore di DNAppunti Coreografici 2024, il duo debutterà il 19 ottobre 2025 al RomaEuropa Festival. Come attivista, condivide la sua esperienza personale per offrire informazioni e supporto sull’HIV. Collabora con diverse organizzazioni europee, tra cui LILA, Sensoa, Ex Aequo e Plateforme Prévention Sida.
DNAppunti coreografici è un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35, promosso e sostenuto in collaborazione con Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale – Teatro Herberia – Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender International Festival Bologna, Triennale Milano Teatro.
Summary: In residenza dal 2 all'8 marzo nelle Sale del Teatro al Castello, Silvia Gribaudi prosegue la ricerca artistica intitolata "Suspended Chorus"
Data evento: 08-03-2025
Dove: Sala Teatro al Castello
Orario: non è previsto sharing
Tipologia: Danza
concept, regia, coreografia, danza Silvia Gribaudi co-regia Matteo Maffesanti assistente e consulenza coreografica Andrea Rampazzo musiche Matteo Franceschini - disegno luci Luca Serafini - styling Ettore Lombardi consulenza drammaturgica Annette Van Zwoll consulenza artistica Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello consulenza tecnica Leonardo Benetollo creative producer Mauro Danesi produzione Associazione Culturale Zebra (IT) coproduzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale (IT), La Corte Ospitale (IT), Rum för Dans (SE), Le Gymnase CDCN - Roubaix (FR), What You See Festival (NL) Con il la collaborazione e il supporto di Operaestate Festival Veneto (IT) con il sostegno di MiC – Ministero Italiano della Cultura
Silvia Gribaudi e il suo team sono in residenza artistica presso la Sala del Teatro al Castello, al lavoro sulla nuova produzione Suspended Chorus: un assolo in cui la performer mette in scena se stessa per rinnovare il proprio dialogo con il pubblico. Lo spettacolo, che debutterà al festival Le Grand Bain di Roubaix il 14 marzo 2025, esplora il modo in cui osserviamo il corpo dell'altro/a, le forme in cui lo incaselliamo e come possiamo rivoluzionare il nostro sguardo. Il progetto trae ispirazione dallo studio di pioniere della danza come Isadora Duncan, Anna Pavlova e Pina Bausch, esplorando i desideri che muovono i nostri corpi e immaginando il pubblico come un coro/testimone che compie desideri e gesti insieme. Spettatrici e spettatori diventano parte integrante del lavoro, in dialogo con la coreografia e trasformandosi in un coro sospeso, fluttuante, plurale e necessario.
Lo spettacolo sarà presentato anche a Operaestate Festival 2025
Silvia Gribaudi è una coreografa italiana attiva nelle arti performative. Dal 2004 focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Premio Giovane Danza D’Autore con “A CORPO LIBERO”(2009), finalista Premio UBU come migliore spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica con R.OSA (2017), Premio CollaborAction#4 2018-2019, finalista Premio Rete Critica 2019, Premio DANZA&DANZA 2019 come miglior produzione Italiana con GRACES e Premio Hystrio Corpo a Corpo 2021. Nel 2021 crea MONJOUR, prodotto da Torinodanza Festival in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto e Les Halles de Schaerbeek - Bruxelles ed è coreografa ospite per “Danser Encore, 30 solos pour 30 danseurs” progetto per l’ Opéra de Lyon ed è selezionata dal network internazionale Big Pulse Dance Alliance. I suoi spettacoli sono presenti in numerosi Festival Nazionali ed Internazionali e vengono realizzati in processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri/e artisti/e, compagnie e comunità.
Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 10 al 17 marzo, Noha Ramadan prosegue la sua ricerca, intitolata "And we shimmered as we crossed from one reality to another (AfterMyth)"
Data evento: 17-03-2025
Dove: CSC San Bonaventura
Orario: sharing ore 17.00
Tipologia: Danza
choreography and artistic direction Noha Ramadan assistant choreography and dramaturgy Charlie Trier video Julia Sokolnicka lighting design Katinka Marac sound design S. M. Snider technical manager Paul Beumer produced by Mophradat Consortium Commissions project 2023-2025 co-production WorkSpace Brussels, Ufer Studios Berlin residency partners Het Resort, Jacuzzi Amsterdam
In questo progetto Noha Ramadan lavora con il tema dell'in/visibilità, studiando cosa accade fuori e dietro le immagini. Il progetto And we shimmered as we crossed from one reality to another (AfterMyth) è ispirato alla nozione di "gate-scapes" di Rita Lucarelli - un termine usato per descrivere i numerosi portali e guardiani raffigurati nei testi funerari dell'Antico Egitto. La sua ricerca si sviluppa su una serie immagini in movimento e testi, performati attraverso l'espediente cinematografico di una "sequenza onirica horror-pop".
Il lavoro artistico di Noha Ramadan parte dal corpo e si manifesta come testo, performance e immagine in movimento, con tratti suggestivi e poetici e spesso con una chiara spinta a destabilizzare la logica formale. Le performance hanno incorporato modi immaginifici e cinematografici di lavorare con il gesto, la proiezione e il suono, arriivando ad esplorare paesaggi virtuali. La sua pratica, sottolineata dall'amore per il linguaggio, è un'indagine continua sul corpo danzante e sulla sua capacità di comprendere lo spazio, la memoria e i futuri possibili. Noha ha co-fondato Jacuzzi, uno spazio gestito da artisti che incorciano performance, arti visive e media, basati ad Amsterdam. Ha ottenuto una laurea presso Das Choreography nel 2017 ed è mentore e insegnante presso la School for New Dance Development e la Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam.
Noha Ramadan, selezionata nella rosa dello scorso Live Works e in collaborazione con Mophradat, sta sviluppando il suo progetto grazie a un percorso di residenze itineranti, toccando diversi contesti di ricerca e produzione, fino ad approdare con la sua performance al Live Works Summit 25 (17-20 luglio, Centrale Fies). Vi invitiamo a partecipare alla condivisione della sua ricerca al CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, un’occasione per immergersi nel processo che l'ha guidata fino a questa tappa. Qui di seguito l'intervista: