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EMILIO VACCA

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Gli anni vuoti
  • Data evento: 30-08-2025
  • Dove: Palazzo Sturm
  • Prezzo: unico € 8
  • Orario: 17.00
  • Tipologia: Teatro

scene da “Caduto” di Emilio Vacca
adattamento del testo Emilio Vacca
con Valerio Pietrovita, Emilio Vacca
produzione Operaestate, Interno 5
coproduzione NutArt
sostegno C.re.A.Re Campania/MUD 2023, Operaestate

Anteprima Nazionale
Focus drammaturgia contemporanea

La drammaturgia di Emilio Vacca trae spunto dalla vita e dalle opere dell’artista Alberto Giacometti, e ne conferisce ulteriore valore con la presentazione al Museo di Palazzo Sturm di Bassano, che conserva la quasi totalità dell’opera incisoria di Dürer, da cui lo stesso Giacometti prese ispirazione per una delle sue opere più simboliche: Le Cube.
Quando nel 1934 scolpisce Le Cube è perché è affranto dalla melanconia, a causa dalla morte del padre. Un momento simbolico per l’evoluzione di Giacometti, a cui seguono dieci anni di ricerca, di crisi, di incapacità a scolpire ciò che vede, di cosiddetti “anni vuoti”. Anni caratterizzati dalla guerra, dalle dittature, dalla tragedia del quotidiano, e che influiranno profondamente sul percorso artistico di Giacometti. Gli anni vuoti muove da questa crisi, che induce Giacometti a ricercare un nuovo modo per scolpire ciò che vede. Il surrealismo lo aveva portato a guardare al mondo del sogno e dell’immaginazione, la crisi lo indurrà a guardare la realtà.

B.MOTION, Teatro

  • Visite: 495

GUIDO BARBIERI - GIOVANNI BONATO - ENSEMBLE MUSAGÈTE

  • Sottotitolo: Sentieri sotto la neve
  • Data evento: 05-07-2025
  • Dove: Contrà Godeluna
  • Prezzo: intero € 12 / ridotto € 10
  • Orario: 18.00
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Palazzo della Cultura e del Turismo - Via Chiesa, Enego
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

Sentieri sotto la neve per ensemble con sette Interludi per voci narranti e strumenti
ispirato al racconto "Nevi" di Mario Rigoni Stern
musica Giovanni Bonato
voce narrante e drammaturgia Guido Barbieri
con le voci di Maria Maddalena Rigoni Stern, Gianni Rigoni Stern, Daniele Zovi, Andrea Nicolussi Golo, Sergio Vellar
Ensemble Musagète Gabriele Dal Santo (direttore), Massimiliano Tieppo (violino), Matteo Zanatto (violino), Michele Sguotti (viola), Simone Tieppo (violoncello), Michele Gallo (contrabbasso), Fabio Pupillo (flauto), Remo Peronato (oboe), Luigi Marasca (clarinetto), Enrico Barchetta (corno), Paolo Guelfi (fagotto)

Sentieri sotto la neve si ispira al racconto “Nevi” di Mario Rigoni Stern, che esplora gli otto modi diversi per esprimere il concetto di neve nella lingua cimbra, che solo un secolo fa era parte integrante della vita degli abitanti dell'altopiano di Asiago, ma oggi quasi dimenticata. Stern ne lamentava la perdita, e con essa, della cultura capace di catturare le più sottili sfumature nel complesso rapporto fra uomo e ambiente.

Due anni fa, gli autori Guido Barbieri e Giovanni Bonato hanno iniziato una ricerca intorno a quelle otto parole “magiche e vere”, riportate alla luce da Rigoni Stern. Chiedendosi se oggi quei nomi esistano ancora, se per gli abitanti dell’Altopiano riflettano la consistenza, la natura e le qualità della neve. Hanno, quindi, intervistato abitanti illustri e comuni della comunità (tra i quali la sorella e i figli di Rigoni Stern) e hanno raccolto una corona di voci che parlano del loro rapporto con la neve oggi.

Guido Barbieri, critico musicale, docente, drammaturgo, voce storica di Radio 3, ne ha curato la narrazione partendo dalla raccolta di voci della comunità. Il compositore Giovanni Bonato ha composto otto quadri musicali su quegli antichi nomi, nella loro scansione cronologica,dall'autunno fino alla rara neve estiva – disegnando paesaggi sonori che invitano a sostare in atteggiamento contemplativo, come fossimo nel mezzo di un bosco o sulla vetta di una montagna. Eseguiti dall’Ensemble Musagète, a comporre una vera e propria opera immersa nel territorio del ricordo, in bilico tra teatro, musica, letteratura.

Con il sostegno di   commercio

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro, Musica

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MARCO PAOLINI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Bestiario idrico
  • Data evento: 15-09-2025
  • Dove: Villa Angaran San Giuseppe
  • Prezzo: unico € 20
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Teatro Remondini
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

di Marco Paolini, Giulio Boccaletti
con Marco Paolini

Anteprima Nazionale

Con la Fabbrica del Mondo, Marco Paolini, affiancato da artisti, studiosi, comunità, ha dato vita a un laboratorio che cerca di immaginare un futuro che non sia la ripetizione del presente. Mar de Molada è stato il primo passo, Bestiario idrico è il secondo.

Vi si parla di fiumi e bestie d'ogni genere, vi si narrano storie di vita biologica e sociale legate all’acqua. Un invito a immaginare il fiume come un albero nel suo insieme. Rii, rogge, canali, tagli, gore, fossi e fossati… migliaia di corsi d’acqua alimentano e regolamentano i fiumi maestri formando le radici dell’albero-fiume le cui rive sono abitate da essere viventi, in una stretta relazione tra acque e terre.

Tutti viviamo in riva al mare, questa la sintesi della lezione che la Natura ci insegna. Di questo si occupa la Fabbrica del Mondo e da questa sintesi nasce l’idea di realizzare un bestiario idrico.

Immaginare ciò che non balza subito all’occhio, raccogliere testimoni e storie, parole poetiche e canzoni, costruire un filo emotivo di appartenenza, di comunità che idealmente leghi insieme l’acqua e la terra, che con sapienza e mestiere sono state modificate per l’uso agricolo prima e industriale poi, e oggi devono essere ripensate con lungimiranza per prevenire una grave crisi della risorsa acqua.

In Veneto, sulla mappa, i fiumi scorrono da ovest verso est come se fossero stati pettinati sulla nuca dell'Adriatico o come se vi fossero piantati. Ma la mappa racconta un lavorio di mani che nel tempo hanno mutato il corso di quei fiumi.

Questo è un racconto su generazioni di tagli e pettinature che dalla montagna al mare hanno dato forma alla terra governando l'acqua e su come quest'opera, questa azione, ci riguardi.

Non spetta agli artisti e agli scienziati decidere come agire, spetta alla politica, ma agli artisti e agli scienziati tocca il compito di rendere fertile il terreno per la semina delle decisioni. Creare cittadini curiosi e attenti è presupposto sociale oltre che culturale.

Le opere idrauliche tendono a diventare invisibili, a confondersi con l’ambiente che le contiene. Succede agli argini di terra battuta, alle golene, ma anche alle stazioni di pompaggio, ai canali, ai serbatoi e perfino alle dighe.

Il paesaggio italiano si è modellato per stratificazioni di insediamenti che durano secoli. Le città e i paesi si sono insediati (e spostati…) per secoli, le industrie solo da poco più di un secolo. Le opere idrauliche accompagnano ognuno di questi passaggi: non solo gli acquedotti dai romani in poi, ma le deviazioni e le arginature a volte imponenti, le opere di bonifica, i serbatoi idroelettrici, le reti di smaltimento. Il paesaggio italiano è artificiale, ma la rete delle opere idrauliche sfugge alla nostra percezione.

Niente di tutto quello che vediamo è definitivo. Il cambiamento climatico impone di prendere in considerazione radicali cambiamenti del paesaggio che ci è familiare: potremo subirli o decidere di provocarli. I fiumi in Italia sono più di 6.000, molti di più i corsi d’acqua che non hanno diritto a un nome, ma fanno parte dei bacini idrografici. L’Europa conta 110 bacini idrografici, l’Italia ne ha 7. Ciascuno contiene centinaia di corsi d’acqua, più o meno importanti, ma ugualmente strategici come potenziali riserve, così come per l’acqua di falde sotterranee, nel bilancio idrico nazionale.

Bestiario Idrico parla di fiumi e bestie d’ogni genere, narra storie di vita biologica e sociale legate ai fiumi. Racconta dei conflitti e dei contratti che intorno all’acqua dei fiumi hanno dato forma a quel paesaggio che oggi riconosciamo come il nostro. Rende visibile il legame stretto tra le forme di governo dell’acqua e la qualità della vita sulle rive, non solo di una specie, ma dell’intero ecosistema.

Bestiario Idrico si inserisce nel progetto Atlante delle Rive dedicato alle acque, che Marco Paolini ha ideato per La Fabbrica del Mondo.

in collaborazione con Villa Angaran San Giuseppe
L’evento è anteprima di Ground Social Forum, workshop, talk ed eventi, da giovedì 25 a domenica 28 settembre

GROUND 25

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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GAIA NANNI - GIULIANA MUSSO

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: La notte dei bambini
  • Data evento: 13-07-2025
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: intero € 20 / ridotto € 18
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Teatro Remondini
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

con Gaia Nanni
drammaturgia Gaia Nanni, Giuliana Musso
regia Giuliana Musso
scene Francesco Fassone
progetto musicale Giovanna Pezzetta
arrangiamenti Leo Virgili
costumi Anna Primi
direzione tecnica e disegno luci Marco Santambrogio
realizzazione costumi pupazzi Cristina Biondi
organizzazione e distribuzione Solares Fondazione delle Arti
produzione Solares Fondazione delle Arti - Teatro delle Briciole / Fondazione Sipario Toscana Onlus
in collaborazione con OperaEstate Festival Veneto
si ringraziano Riccardo Tordoni e il coro VocinVolo Ritmea diretto da Lucia Follador

Prima Nazionale

La Notte dei Bambini di Giuliana Musso e Gaia Nanni narra la storia di un piccolo popolo che si trova a vivere un evento straordinario: il trasferimento, avvenuto nella notte del 14 Dicembre 2007, dell’intero Ospedale Meyer di Firenze, l’Ospedale dei bambini, dalla vecchia sede a quella nuova. Gaia Nanni, interprete eclettica, giocosa e popolare, ci offre un monologo dai mille volti umani, leggero e commovente insieme. Ne La Notte dei Bambini, la città di Firenze si ferma e veglia fino a notte sulla lunga processione delle autoambulanze e nella storia, le voci dei testimoni – gente di strada ma anche personale sanitario – dell’evento si fondono a comporre il racconto corale di un sentimento universale di tenerezza e di cura. Una storia semplice che sembra una favola, ma in verità non lo è perché è il resoconto di come, in un’emergenza, a tutte le persone è data la possibilità di fare del bene, di essere altruisti e di come quel bene spontaneo ci renda felici di essere ciò che siamo. Se il “sentire” è una forma di intelligenza, allora, con questa facoltà del sentimento, osserviamo ed ascoltiamo il nostro presente nelle parole di infermieri e medici che ci portano dentro alla loro esperienza umana e professionale. La Notte dei Bambini è il racconto di un evento “soglia” che separa idealmente il mondo della cura in due episodi: quello di un passato recente, di cui a volte abbiamo già nostalgia, e quello del presente che avanza veloce verso un futuro non del tutto rassicurante.

NOTE
Fino al 20 giugno, disponibile in abbonamento fisso TEATRO ad € 50,00: clicca qui
Tre eventi inclusi:
Gaia Nanni, regia di Giuliana Musso in La notte dei bambini 13/07
Elio Germano e Teho Teardo in Il sogno di una cosa 25/07
Ascanio Celestini in Rumba 05/08

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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FILIPPO TOGNAZZO - ZELDA TEATRO

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Il Fuoco e la Forma - Storia del De Fabris e delle terre nuove
  • Data evento: 10-09-2025
  • Dove: Piazza De Fabris
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: Teatro Remondini

IL FUOCO E LA FORMA - Storia del De Fabris e delle terre nuove
di e con Filippo Tognazzo
accompagnamento musicale originale a cura di Luca Francioso
con la partecipazione del Corpo Bandistico Novese Don Guglielmo Dalla Gassa
diretto dal M° Cristiano De Agnoi

Prima Nazionale

Per i 150 anni del Liceo Artistico Giuseppe De Fabris di Nove, a Filippo Tognazzo/Zelda Teatro è affidata una nuova creazione che indaga il ruolo della scuola nello sviluppo dell’arte della ceramica, distintiva del territorio novese.

L’istituto, fondato nel 1875 come scuola d’arte, ha rappresentato, fin dalle sue origini, un punto di riferimento per la formazione di giovani talenti, contribuendo a mantenere viva la tradizione artistica e artigianale della ceramica nel territorio di Nove. In programma: conferenze, mostre tematiche, laboratori e questa originale creazione che ripercorrerà la storia e l’evoluzione del liceo, gli allievi divenuti maestri riconosciuti in ambito internazionale, il ruolo nella promozione dell’arte, della creatività e il legame profondo tra tradizione e innovazione che ha saputo sviluppare e mantenere, valorizzando la ceramica e la tradizione manifatturiera, cuore del territorio. Un percorso di ricerca che ha portato gli artisti incaricati ad indagare la storia dell’istituto, attraverso le fonti e l’ascolto della comunità della stessa scuola, dei maestri che vi si sono formati, dei produttori che se ne sono avvalsi. Il materiale raccolto è stato rielaborato per questa restituzione in forma teatrale e musicale, per celebrare il ruolo della formazione d’eccellenza che ha incarnato il Liceo di Nove nel passato, e la sua straordinaria capacità di rinnovarsi costantemente sia guardando alle esigenze del territorio e sia promuovendo la creatività delle nuove generazioni.

Con il supporto di  commercio 

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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